La carta: consigli per i calligrafi

Conoscere la composizione e le caratteristiche della carta è utile per sceglierla. La percentuale di cotone impiegato, la grammatura, il tipo di collatura, la presenza di additivi sono elementi importanti. Ricordate però che la carta non è l’unico supporto che abbiamo a disposizione per la calligrafia: tavolette di legno, tele da pittura, tessuti, muri e anche il corpo umano possono essere luoghi dove le nostre lettere vanno a posarsi!

La carta e le sue caratteristiche

Composizione della carta
Il componente fondamentale della carta è la cellulosa. Le materie prime oggi utilizzate per ottenere la cellulosa derivano da: - legno di conifere o resinose (abete, pino, ecc.) - legno di fogliuti o latifoglie (pioppo, faggio, ecc.) - foglie e culmo (grano, riso, segale, orzo, ecc.) - piante annuali (sparto, canna, cotone, canapa, lino, ecc.) Oltre alla cellulosa, nella carta sono presenti altri componenti. Si tratta principalmente della colla (per essere utilizzata per la scrittura la carta deve venire collata all'interno e in superficie, per non far sbavare l'inchiostro) e di additivi che ne migliorino le caratteristiche estetiche e la rendano consistente e resistente al degrado (muffe). Le carte più pregiate sono costituite di cellulosa pura, priva di lignina, e vengono quindi ottenute dal cotone o dalla canapa. La cellulosa che deriva dal legno è meno pura proprio perché contiene la lignina, sostanza responsabile dell'ingiallimento della carta. Per questa ragione, ci accorgeremo che in commercio esistono molti tipi di carta e che il prezzo aumenta insieme alla percentuale di cotone presente. Leggere la percentuale di cotone ci dà un'indicazione istantanea sulla qualità della carta. È importante sapere che esiste una vasta produzione di carte orientali, ottenute sempre da fibre vegetali (es. gelso).
Collatura
La collatura è un passaggio fondamentale nella produzione di un foglio di carta. Le carte utilizzate nella stampa d'arte/calcografia con i torchi manuali (incisione, acqueforti, tecniche artigianali di stampa) hanno un livello di colla bassissimo. La carta per stampa d'arte è molto poco collata perché la pressione del torchio permetta di imprimere i segni anche minimi incisi sui supporti (lastre metalliche o tavolette di legno o di linoleum incise). Una carta molto collata dà maggior rigidezza al foglio e quindi permette di trattenere l'acqua, lavorare bene ad acquerello o china o inchiostro e in base allo spessore riesce a non deformarsi e alterarsi per effetto dell'acqua. Le carte per acquerello sono hanno un certo grado di colla, per rendere la brillantezza dei colori ed impedire che spandano eccessivamente. Le carte per schizzi a matita contengono colla, così come le carte da utilizzare con il pennino. La collatura non viene indicata in etichetta. Sappiamo se una carta ha la colla in base alla destinazione per la quale è stata prodotta. La maggior parte dei tipi di carta è più o meno collata.
Grammatura
La grammatura è il peso della carta per unità di superficie (g/m2). Definisce la consistenza della carta (la consistenza dipende anche da altri fattori, come il tipo di fibre presenti e come sono disposte e incollate). All'aumento del peso corrisponde di solito un aumento dello spessore, sebbene anche questo dipenda dalla disposizione delle fibre all'interno della carta. Esistono per esempio procedimenti per “gonfiare” la carta, ottenendo la “carta bouffant”, usata talvolta in editoria per rendere i libri più voluminosi. Il peso della carta è importante per valutarne la qualità e per sceglierla in base ai nostri obiettivi e in base alla tecnica che vogliamo utilizzare. L'uso di una carta troppo leggera e di bassa qualità come la carta per fotocopie non è una buona idea nemmeno quando si inizia a fare calligrafia.
Superficie
La lavorazione che subisce la carta può produrre diversi effetti sulla sua superficie. Le carte ruvide presentano alla vista e al tatto una grana a rilievo più o meno accentuata e più o meno irregolare. Alcune hanno una trama regolare per senso e distribuzione (come le carte vergate), altre, come la carta da acquerello, possono avere una superficie da poco a molto irregolare: si va da una grana fine fino al cosiddetto torchon o grain torchon che presenta una goffratura molto visibile sul foglio. Le carte lisce presentano delle superfici estremamente regolari al tratto e quindi sono adatte per lavori di alta precisione. Sono scorrevoli, adatte al pennino e al pennello, quando abbiamo esigenze di eseguire lavori regolari e precisi. In calligrafia è possibile utilizzare carte lisce, ruvide, goffrate o vergate. Tra il liscio e il ruvido esiste una vasta gamma con caratteristiche intermedie, andando così dal patinato* al torchon. La scelta viene fatta in base al risultato che si vuole ottenere. Una carta liscia permette una maggiore scorrevolezza del pennino o del pennello sulla sua superficie generando un segno più regolare, ed è più adatta per eseguire tutte quelle scritture nelle quali è richiesta nitidezza del segno (per esempio la corsiva inglese). Una carta ruvida invece, usata con uno strumento a punta piatta, può generare delle irregolarità nel deposito dell'inchiostro che possono essere piacevoli da vedere. Osservare la superficie della carta ci permette di indovinare che tipo di risultato possiamo ottenere. * le carte patinate sono addizionate di additivi (carbonato di calcio, caolino, biossido di titanio) che le rendono più pesanti. Sono nate per un uso di stampa e packaging. Non assorbono l'inchiostro, che rimane in superficie e non asciuga.
Colore
Per sbiancare la carta vengono usati materiali di carica come talco e gesso e/o chimici come il cloro. Per correggere il colore di fondo delle carte e per fabbricare carte colorate vengono usate materie coloranti o pigmenti. Come accade con i tessuti, le carte colorate di una stessa linea non presenteranno sempre gli stessi colori: noterete che non sempre il foglio acquistato è dello stesso tono di quello che avete preso, per le differenze di bagno. La scelta tra le carte colorate è molto vasta e viene fatta in base alle nostre preferenze. Esistono varie gradazioni di bianco o avorio tra le carte chiare. Naturalmente, oltre a scrivere in nero su supporto bianco, possiamo utilizzare tutta la gamma dei colori. In base al colore del foglio possiamo fare delle scelte sul colore dell'inchiostro. La ricerca del contrasto è un fatto di gusto, possiamo anche decidere di scrivere in rosa scuro su un foglio di carta rosa. Sperimentare la scrittura con inchiostro bianco su foglio nero è un esercizio stimolante anche all'inizio della nostra pratica. Non escludiamo di usare sul nero altri colori, e anche il nero, lucido o opaco.
Acidità
Tra le informazioni sulla carta che il produttore indica c'è l'assenza di acidi (acid-free). È importante prestarvi attenzione se vogliamo che i nostri lavori durino nel tempo. L'acidità della carta può essere intrinseca (la polpa di cellulosa può contenere agenti acidi, la lignina rende acida la carta, sostanze impiegate nella manifattura possono far variare l'acidità) oppure estrinseca (provenire da fonti esterne). Il risultato è il degrado della carta, attraverso la rottura delle catene di glucosio che costituiscono la cellulosa (idrolisi della cellulosa). Sotto un pH di 5,5 la carta si deteriora rapidamente e gravemente. Le carte acid-free hanno pH 7 (neutro) e sono prive di lignina.
Direzione delle fibre
La fibra può essere lunga o corta. I processi di produzione moderni prevedono un trattamento della fibra abbastanza intenso, che porta alla produzione di fibre corte, a differenza della carta di cotone di stracci, che ha la fibra lunga. Nelle carte moderne, con le vasche e i rulli a ciclo continuo, la vibrazione fa sì che le fibre si orientino tutte nella stessa direzione. Questo è importante per la piegatura della carta, per tagliarla o per ottenere per esempio un bifolio. Se piego la carta nel verso della fibra avrò una piega naturale, se lo piego nell'altro (in senso perpendicolare alla direzione delle fibre), la fibra inizierà a spezzarsi producendo una piega. Infine, se devo incollare la carta o fare un intervento con molta acqua, devo tenere presente che il foglio si dilaterà nel senso delle fibre.
Formato
Nei formati Uni abbiamo una progressione geometrica che segue la proporzione matematica di Fibonacci. In commercio si trovano album, blocchi, quaderni e fogli sparsi di diversi formati, ma, salvo casi eccezionali, sono tutti in uno stretto rapporto tra loro. Un rapporto matematico, per la precisione. Il foglio-base, per così dire, è di formato molto grande, difficile che vi capiti fra le mani, ed è chiamato convenzionalmente A0. È rettangolare, ha una superficie di 1m², con i lati in proporzione 1 : √2. Ma ciò che ci interessa sono le misure: il foglio A0 ha il lato corto di 841 mm e quello lungo di 1189 mm. Se pieghiamo in due questo foglio (per il lato corto), otteniamo due fogli da 594x841 mm. Questo è il formato A1. Se di nuovo lo pieghiamo in due, otteniamo il formato A2 (420x594 mm), e di nuovo piegandolo si ottiene l'A3 (297x420 mm) e poi l'A4 (210x297 mm). Fermiamoci un istante, perché quest'ultimo formato è, probabilmente, quello che più spesso ci è capitato di vedere. L'A4 infatti è il formato dei fogli da fotocopie, degli album da disegno più piccoli e dei quadernoni. Se lo pieghiamo in due, otteniamo l'A5, il formato dei bloc notes, dei classici quaderni... e così via fino al formato più piccolo, fra quelli standard, che è l'A10 e misura 26 mm x 37 mm. Ragione per cui è stato scelto l'A in tipografia: nelle successive divisioni a metà si generano formati che conservano sempre lo stesso rapporto, praticamente si annullano gli sprechi. Esistono poi altri tipi di classificazione (B e C), ma sono principalmente usati per prodotti commerciali, come per esempio le buste, e altri formati ancora (serie SRA e RA) per le stampe digitali e ancora quelli per le tipografie e la stampa in piano. Tuttavia i formati dei fogli non si esauriscono qui. Per quanto interessa noi, i più comuni fra i formati artistici, a parte l'A4 e l'A3, non ricadono in queste categorie. Le diverse case di produzione hanno adottato formati specifici per alcuni tipi di carta. È curiosa l'origine del formato raisin, così chiamato perché aveva un grappolo inciso nella filigrana. Si tratta di un formato 50x65 cm.

Carta da usare in calligrafia

Ecco alcuni esempi di carte che utilizzerete in calligrafia:
- Fabriano Artistico: 56x76 mm e 75x105 mm
- Canson Vidalon: A4, 240 x 320 mm, 270 x 360 mm e 320 x 410 mm (è una carta per acquerello)
- BFK Rives (ancora della Canson): 56x76 mm e 75x105 mm e 50x75 mm
- murillo (ancora Fabriano): misura 70x100 mm
- Arches

Carta per esercizi
Blocchi da schizzi che possiamo trovare in tutte le marche (Canson, Favini, Fabriano, Clairefontaine) e in grammature che partono da 55 e vanno a 90g/m2. È consigliabile, quando si scrive, porre qualche foglio sotto quello sul quale scriviamo, in modo da creare un basamento più morbido ed elastico per il pennino (o per gli altri strumenti).

Carte di qualità

Ora che abbiamo visto a volo d'angelo le principali caratteristiche dei diversi tipi di carta, sapremo riconoscere una carta di qualità. Anche all'inizio, la scelta di materiali di qualità semplifica il lavoro e riduce le difficoltà. La carta ruvida va affrontata gradatamente, magari con spirito di sperimentazione, iniziando con segni su piccoli pezzi e con inchiostri/tempere/ecc.
ARCHES WATERCOLOR
100% cotone
acid free
liscia
grana fine
grana grossa
4 bordi intonsi
BFK Rives
100% cotone
disponibile in grammature 115, 175, 180, 250, 270, 280, 300
acid-free
poco collata
4 bordi intonsi
KHADI
carta interamente fatta a mano
di stracci di cotone
diversi colori
pH neutro
made in India
acid-free
4 bordi intonsi
FABRIANO ARTISTICO
100% cotone
collata sia in massa che in superficie
acid-free
liscia se vogliamo scrivere in maniera regolare
grana fine
grana grossa
due bordi intonsi
FABRIANO F4
liscio
ruvido
economico
FABRIANO F5
50% cotone
liscio
grana fine
grana ruvida
buon compromesso qualità/prezzo
CANSON MOULIN DU ROI
100% cotone
acid-free
liscia
ruvida
INGRES
un solo tipo
vergatura regolare
si trova in tutti i colori
bordi intonsi
CANSON MI-TEINTES
fogli sciolti
tanti colori
ottimo rapporto qualità-prezzo
superficie a grana fine
ottima per tutte le tecniche
BRISTOL
superficie liscia
ottimo per l'esercizio
matita, china, scrittura
ZERKALL
due lati, uno a grana fine e uno molto liscio
ottima per la calligrafia
bordi intonsi
SCHOELLER
liscia
ruvida
torchon
fogli e cartoncini rigidi
ottimo tono di bianco
carta molto tecnica
CANSON, CLAIREFONTAINE, E FABRIANO hanno una gamma di carte infinita. La produzione di carta è variegata, si sceglie in base all'utilizzo (mi serve una carta per schizzi o devo fare un definitivo?).
Vi sono infine altre carte che è bene ricordare perché si utilizzano in calligrafia:
- carte tecniche: carte da lucido, carta grafite (equivalente della carta carbone)
- carte per schizzi e altro: carta Kraft, Schizza e strappa, carta da spolvero (leggermente giallina)
- carta pergamena
- murillo (ancora Fabriano): misura 70x100 mm
- Arches

"I need rags for my mill, Where the waters drive my wheel, So that I can make a bow from felt, While pressing the water out. Then I hang it up, to let it dry, Snow-white and smooth, the way people like it."