Buona calligrafia

Ci si può innamorare di un libro?
18 Maggio 2020
Ci si può innamorare di un libro?
18 Maggio 2020

Buona calligrafia

Calligrafia? Sembrerebbe quasi un azzardo interessarsi ad una manifestazione dell’umano che a tutta prima è solo semplice scrittura. Ma, a ben vedere, quando parliamo di calligrafia parliamo sì di scrittura quale medium per comunicare, ma parliamo anche, e soprattutto, di arte. Si può pertanto asserire che la scrittura sta alla comunicazione come la calligrafia all’arte. E all’arte è affidato il compito di non cessare mai di rallegrare il cuore degli uomini. La parola arte, nella sua radice ar, racchiude in sé il senso del fare. E questo libro, nella sua duplice veste di saggio-manuale infonde, giustappunto, il desiderio di fare calligrafia. In questo libro è palese sin da subito l’intenzione delle autrici di non voler compiacere i lettori, o sé stesse, ma bensì la volontà di trasmettere la propria passione a tutti. Perché, altra prerogativa dell’arte, le cose belle condivise con gli altri diventano ancora più belle.

Gli elementi di forma e contenuto del libro, sono mescidati con sapiente equilibrio, e
infondono a tutta l’opera quel senso di armonia e proporzione che evoca il multiforme eco dell’euritmia. Ad essa concorrono tutti gli elementi grafici, a cominciare dal carattere di stampa. Nella sua forma, autorevole ed elegante al tempo stesso, esso si staglia ben definito sulla pagina senza mai stancare la lettura. II tono di colore delle illustrazioni, e delle fotografie, ha un che di sfumato di una certa dolcezza conferendo in tal modo unità spaziale a tutta l’opera, senza mai precluderne la compattezza della sostanza, oggettivata e cristallizzata quest’ultima nel peculiare incanto delle opere di virtù superiore. Sul piano pragmatico i consigli delle autrici sono esposti con stile leggero e garbato, ed alimentano costantemente il piacere costante della lettura. Pagina dopo pagina, esse vi prendono letteralmente per mano accompagnandovi in una esperienza estetica che non è allettamento dei sensi, o semplice divertissement, ma è lo stato di grazia della creazione fatta a sua volta di ispirazione e fatica. A tal riguardo, nel testo v’è una citazione di John Ruskin che le autrici hanno intenzionalmente posto a metà del libro, per suggellare la centralità del loro messaggio rivolgendolo a guisa di viatico verso tutti coloro che desiderano cimentarsi con la calligrafia e in generale con l’arte:

“Il miglior riconoscimento per la fatica fatta non è ciò che se ne ricava, ma ciò che si diventa grazie ad essa”.

Una citazione di siffatta valenza ne richiama alla mente un ‘altra anche se non presente nel libro. L’autore è San Francesco d’Assisi:

“Chi lavora con le sue mani è un lavoratore.

Chi lavora con le sue mani e la sua testa è un artigiano.

Chi lavora con le sue mani la sua testa ed il suo cuore è un artista”.

Buona calligrafia.

Agostino, pubblicitario

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *