Il miracolo meccanico e spirituale dello scrivere

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Il miracolo meccanico e spirituale dello scrivere

Occhio, foglio, mente, penna, foglio, mano, linea, occhio, mente, mano, penna, linea, occhio.

Il miracolo meccanico e spirituale dello scrivere è tutto in un gioco di riflessi, di rimbalzi nell’arco di pochi centimetri.

Guardi, pensi, appoggi la penna, la muovi e guardi e pensi. E così hai scritto. Hai messo un segno.

L’inchiostro è penetrato nella fibra sottile della carta e ci resterà. Qualcuno leggerà: un altro occhio e un’altra mente. Un’altra mano toccherà il foglio. E da segno si trasformerà in comunicazione.

Qualcuno penserà di dover rispondere, di allineare ancora mente, occhio, penna e foglio. E traccerà un nuovo segno e questo segno vivrà nel mondo e girerà il mondo e molti lo vedranno e penseranno cose nuove. E da comunicazione si trasformerà in relazione.

La scrittura siamo noi, esseri umani. Siamo solo noi. È la più grande prerogativa che abbiamo. Oltre la tecnologia, oltre la scienza, oltre la solidarietà, oltre il senso di appartenenza, oltre la capacità di progettare. Oltre, o sotto, o dentro o prima o dopo o a dare forma al tutto c’è la scrittura.

Questo piccolo, prezioso, bellissimo libro è un inno d’amore alla scrittura. Una gioia per gli occhi, un piacere per la mente. E regala anche qualche consiglio per esercitare la mano e la penna.

Secondo me, è una figata.

Guido, insegnante

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